La nostra partecipazione a Hospitality 2020

24 Febbraio 2020
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Si è conclusa il 5 febbraio la 44esima edizione di Hospitality - il salone dell’accoglienza, che quest’anno ci ha visto partecipi in qualità di relatori all’interno della sezione dedicata al turismo ecosostenibile.

La manifestazione, che ha raccolto circa 29000 visitatori, incuriositi dalle offerte dei 561 espositori, funge da collettore di tutte le esperienze e competenze acquisite in oltre 40 anni di storia in materia di “ospitalità”.

Plastic free certification è salita fino a Riva del Garda dalle colline teramane per sostenere la campagna Not In My Planet nell'evento Not in my future - Il cibo separato dalla plastica, organizzato da ADEP - Provincia Autonoma di Trento, Comunità Alto Garda e Ledro.

Partiamo nel pomeriggio di lunedì da Bellante, dopo una delle rare riunioni in cui riusciamo ad essere (quasi) al completo, per raggiungere il Lago di Garda a notte inoltrata e vederlo dormire coperto dalla nebbia.

Al mattino seguente incontriamo gli altri partecipanti alla tavola rotonda: Fabio Berlanda, (ADEP), Ernesto Brambilla, (Bargiornale) moderatore dell’incontro, Antonio Castagna, Esperto Ambientale, Mauro Franzoni (Levico Acque), Andrea Oss Papot (Big service), Camilla Santagiuliana, (Risto3).

Dopo una breve presentazione delle realtà e delle esperienze di ognuno, inizia il dibattito sul fenomeno plastica e sulle alternative plastic free, con particolare attenzione all’ambito Ho.Re.Ca..

Il minimo comune denominatore è stato testimoniare il proprio impegno nella riduzione dell’uso di materiali plastici attraverso alternative e pratiche di riutilizzo. Gli impegni e le iniziative però sono frenati a volte dalle normative in termini di sicurezza (vedi l'ordinanza n. 47 del giugno 2018 sul divieto di vendita per asporto di bevande contenute in bicchieri di vetro) o da ragioni di carattere pratico, come il peso e la gestione delle stoviglie tradizionali (anche noleggiate) negli eventi all’aperto.

Ed è proprio quando si parla di testimonianza che anche Plastic Free Certification prende parola per spiegare uno dei cardini della sua visione: solo attraverso un decondizionamento degli atteggiamenti si arriva alla adozione di soluzioni concrete. 

La condivisione di pratiche virtuose (best practices) delle attività che si sono certificate e si stanno certificando secondo il Plastic Free Standard è la migliore forma di testimonianza delle azioni messe in campo per la riduzione della plastica, a conferma che non è impossibile iniziare un cammino di cambiamento. Semplicemente, l’unione fa la forza.

Ogni idea che nasce da una singola realtà può essere adottata e replicata in molti casi e  non necessariamente è più costosa o più difficoltosa.

Se questo meccanismo si moltiplica per tutte le parti in gioco, si crea un incubatore di possibili soluzioni a disposizione di chiunque voglia intraprendere un percorso plastic free.

Il cammino è solo agli inizi, la strada si traccia sul campo passo dopo passo, ma la nebbia va diradandosi.

E con essa ci congediamo dal Lago lasciando la fiera con la netta impressione di aver affidato al vento un semino: se troverà terreno fertile, anche da questa parte del mondo, Madre Terra raccoglierà i suoi frutti.

Paolo Vasi

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