La nostra storia

25 Febbraio 2021
Tempo di lettura 6 minuti

2018

Nel luglio del 2018 Sarua ha una intuizione: durante una sessione di formazione sui materiali compostabili ad un cliente ha avuto un’idea e la condivide con Francesco.
Iniziamo a creare la squadra: 12 persone, non ci conosciamo tutte personalmente ma abbiamo subito la percezione che qualcosa di importante stia accadendo.
“Ci siamo, i tempi sono maturi. C’è bisogno di una Certificazione Plastic Free e se noi, tutti insieme, uniamo le nostre forze, possiamo farcela”, ci dice Sarua.

Una Certificazione Plastic Free?? All’epoca l’attenzione sul tema plastic free era già alta, ma non esisteva niente del genere per coloro che volessero concretamente intraprendere questo percorso. Un’idea ambiziosa, con molti ostacoli sul percorso, ma non per questo meno urgente e necessaria.

Ci guardiamo negli occhi e pensiamo che sì, ci piacerebbe tanto far parte di questo progetto e poter dare un contributo importante e innovativo alla causa. Veniamo da realtà molto diverse ma abbiamo un filo invisibile che lega i nostri percorsi formativi: la tutela e la salvaguardia del Pianeta e dell’Essere Umano.

Luca, esperto di norme europee e di Standard, si mette subito all’opera ed il Plastic Free Standard comincia a prendere forma.

2019

Ci riuniamo periodicamente e se non possiamo essere tutti presenti dal vivo utilizziamo canali alternativi -chi l’avrebbe mai detto che di lì ad un anno le piattaforme virtuali sarebbero diventate la normalità?- per confrontarci sullo Standard, sulle migliorie da apportare, sui punti da trattare in maniera più approfondita, sulle difficoltà pratiche che i clienti potrebbero incontrare nell’applicazione.
Dopo quasi un anno, il Plastic Free Standard - Sistema di gestione aziendale, vede la luce nella sua versione definitiva (la prima, perché inevitabilmente ne sarebbero seguite altre!).

Nasce ufficialmente Plastic Free Certification, start up innovativa proprietaria ed organismo di certificazione della prima Norma Plastic Free in Italia.

Già impegnato personalmente in un percorso plastic free, Mauro Colagreco ci contatta per il suo ristorante a Menton, il Mirazur, e diventa il nostro primo cliente.

Nel novembre dello stesso anno abbiamo l’onore di partecipare allo Chef World Summit, per presentare il nostro progetto e la nostra giovane realtà al mondo.
È un momento molto emozionante, una specie di debutto in società in grande stile, che ci porta a ricevere nei mesi successivi richieste di informazioni e proposte di collaborazione da ogni parte del mondo, letteralmente.

Non riusciamo a crederci e non abbiamo il tempo per soffermarci a pensare: c’è tanto lavoro da fare, nel frattempo siamo rimasti in 10 ma siamo impegnati anche in altri lavori e ci sarebbe bisogno di lavorare sul progetto a tempo pieno, giorno e notte, per tradurre tutto il materiale in cinque lingue, per rispondere personalmente alle richieste, per curare il sito, per assistere i clienti che si stanno certificando.

2020

Tutto sembra andare meglio di quanto non avessimo mai potuto immaginare, anzi, tutto va veramente per il meglio.
Ci contatta Dominique Crenn, per il suo Atelier a San Francisco, in California. Organizziamo la partenza in pochissimi giorni, hanno bisogno di formazione sui materiali alternativi e di consulenza sul Plastic Free Standard.
Parte Laura e fortunatamente riesce a rientrare qualche giorno prima che le frontiere vengano chiuse a causa del coronavirus.

Inizia un periodo complicato, siamo tutti stupiti ed increduli davanti all’emergenza sanitaria mondiale, Plastic Free Certification si ferma e nessuno di noi sa se questo splendido progetto, che da poco aveva preso forma, andrà avanti o sarà risucchiato nel buco nero delle attività che da un giorno all’altro cessano di esistere a causa della pandemia.

I primi mesi sono difficili, di immobilità totale. Poi ci diciamo che questa interruzione forzata può diventare un’opportunità per dedicarci ancora di più alla qualità del nostro lavoro.
Torniamo a lavorare sul Plastic Free Standard, anche alla luce dei feedback ricevuti dai clienti che lo stanno già applicando nelle proprie attività.
Lo rendiamo più snello e miglioriamo tutta la documentazione accessoria. Di nuovo provvediamo a ri-tradurre tutto il materiale in inglese, francese, spagnolo e portoghese.
Teniamo duro, anche se a volte ci sembra di fare tutto per niente, perché i mesi passano ma la situazione non migliora ed è difficile non farsi prendere dallo sconforto.

Poi, quasi inaspettatamente, qualcosa comincia di nuovo a muoversi, vecchi e nuovi contatti si fanno avanti per certificarsi. Certo, il processo va a rilento, per via delle chiusure, dei lockdown, dei blocchi, eppure la coscienza sostenibile torna a far sentire la sua voce in modo ancora più forte.

E noi ci siamo, come sempre. Decidiamo di trasformarci in una Società Benefit e di sancire in modo ancora più vincolante il nostro impegno per l’ambiente e per la comunità che viviamo.
Ampliamo la rete dei nostri partners italiani ed internazionali.
Avviamo progetti di formazione per docenti ed alunni nelle scuole.
Aderiamo all’ASviS, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile.
Partecipiamo ad un progetto europeo per implementare soluzioni di block chain e garantire ancora più sicurezza e trasparenza ai nostri clienti.

2021

Il mondo continua a fare i conti con la pandemia, le restrizioni, le contrazioni del mercato. Nel frattempo, le plastiche monouso vedono un aumento esponenziale del loro utilizzo in tutto in mondo.

Noi non ci scoraggiamo: al contrario, Plastic Free Certification potenzia la sua proposta, sviluppa collaborazioni e rafforza la sua presenza internazionale, certificando nuove realtà responsabili e consapevoli della sfida ambientale, sempre più urgente e globale.

Innanzitutto, ottimizziamo la fruibilità e l’attendibilità dei processi di certificazione. Grazie alla collaborazione con la start-up B2lab, inauguriamo uno spazio blockchain che garantisce la sicurezza e la trasparenza della documentazione necessaria. Sviluppiamo una piattaforma online gestibile in backend per il monitoraggio diretto dei processi di riduzione degli enti certificati, che ci permette di superare gli ormai obsoleti fogli di calcolo.

I processi di digitalizzazione ci schiudono orizzonti elettrizzanti: sognamo un dispositivo capace di quantificare la riduzione di CO2 realizzata grazie ai processi di certificazione, e di poter valorizzare così l’impegno ambientale anche con un valore concreto e tangibile. Ma non siamo abituati a conservare i sogni nel cassetto: ben presto realizziamo una collaborazione con un gruppo di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Industriale, dell’Informazione e di Economia dell’Università dell’Aquila, finalizzata ad una ricerca inedita sull’impatto ambientale delle plastiche monouso e delle alternative compostabili, attraverso la metodologia del Life Cycle Assessment.

Nel frattempo, nuove realtà avviano il processo di certificazione, quelle già certificate confermano il loro impegno per la seconda annualità e il Comitato rilascia i primi Rinnovi. Siamo onorati di assegnare il riconoscimento di Plastic Free Ambassador ad alcuni prestigiosi chef che hanno preso particolarmente a cuore la nostra mission: Mauro Colagreco e Dominique Crenn.

Il nostro dinamismo non passa inosservato nel mondo delle certificazioni ambientali internazionali. Così, iniziamo a ricevere proposte di collaborazione da varie parti del mondo. L’Institute of Global Sustainability Certification (IGSC) di Seoul ci contatta per inserire i nostri servizi tra le proposte di valorizzazione ambientale in Corea del Sud. Stringiamo un accordo anche con l’associazione francese Écotable che promuove soluzioni responsabili nella ristorazione d’oltralpe. Infine, abbiamo i primi contatti con Control Union UK, ente di certificazione tra i più estesi e affidabili al mondo, con cui si instaura una stimolante e creativa collaborazione per lo sviluppo di nuove iniziative.

Infine, l’ultimo importante impulso dell’anno è arrivato con l’inaugurazione della nuova sede operativa di Plastic Free Certification. Gli uffici si trasferiscono nel centro storico di Bellante, in un meraviglioso spazio in pietra di fiume e mattoncini in terracotta, illuminato da ampie arcate di vetro rivolte al massiccio del Gran Sasso, dove originariamente era la fonte pubblica del borgo, uno spazio da sempre consacrato al fluire delle relazioni e del lavoro costante nel rispetto del ciclo naturale delle cose.

2022

Sin dall’inizio, il 2022 si dimostra un anno di grande sviluppo per Plastic Free Certification.

Inauguriamo un nuovo servizio di certificazione per eventi sostenibili, con la redazione di un disciplinare apposito che promuove buone prassi nell’organizzazione di iniziative a ridotto impatto ambientale. A febbraio siamo in Messico per certificare il primo di molti eventi Plastic Free: “Mirazur Beyond Borders”.

Ultimiamo la collaborazione con il gruppo di ricerca dell’Università dell’Aquila, grazie alla quale mettiamo a punto una matrice di calcolo dei Kg di Co2 equivalenti che ci permetterà di quantificare l’impatto ambientale della riduzione certificata dei nostri clienti. Avviamo una ristrutturazione della piattaforma, in grado di integrare i dati della matrice. 

Prosegue la collaborazione con Control Union Uk e diventiamo proprietari e gestori di un nuovo Standard per le certificazioni di prodotti senza plastiche, senza microplastiche, senza imballaggi in plastica.

La nostra natura di società Benefit ci motiva a sviluppare anche iniziative sociali e di sensibilizzazione: collaboriamo con Associazioni del territorio, con amministrazioni comunali, con la Casa Circondariale di Teramo per la realizzazione di eventi di promozione ambientale e per la presentazione di progetti di utilità sociale.

Le sfide che ci aspettano in questo nuovo anno sono tante, alcune imprevedibili.

La nostra strategia in un momento così instabile? Continuare a fare quello che facciamo e che ci piace fare, dedicando a questo progetto la nostra anima ed il nostro cuore, certi che non ci sia un altro modo per raggiungere i nostri obiettivi.

con la nostra certificazione puoi calcolare la CO2 risparmiata

Grazie all'Università dell'Aquila è possibile conoscere quanti kg di CO2 equivalenti si risparmiano applicando la procedura di certificazione di Plastic Free Certification.
leggi lo studio

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