La nuova isola (di plastica) fra Corsica ed Isola d’Elba

12 Novembre 2019
Tempo di lettura 2 minuti

Si parla ormai da qualche anno della gigantesca isola di plastica che è stata individuata nel Pacifico.

Definita Pacific Trash Vortex, è una vera e propria isola galleggiante costituita di spazzatura.

Inutile dire che la maggior parte dei rifiuti è rappresentata da plastica, in particolare da plastica monouso.

Non esistono dati univoci circa le dimensioni di questa isola, nè l’esatto ammontare di tutti i residui che la compongono, ma è certo che l’ordine di grandezza sia quello delle tonnellate.

Secondo alcune stime, probabilmente al ribasso, la plastica che costituisce l’isola ammonta ad almeno 3 tonnellate.

L’isola del Pacifico, però, non è l’unica…

Tra la Corsica e l’isola d’Elba è stata individuata una nuova isola di plastica, composta per lo più di rifiuti monouso, che le correnti del Mediterraneo spingono e trattengono nel tratto di Tirreno fra Corsica ed Elba.

Oltre a rappresentare un grave pericolo per la sopravvivenza della flora e della fauna marine, l’isola del Tirreno non può non far riflettere sul passato e sul futuro degli esseri umani.

Per quanto si tratti di un problema complesso, si può affermare con certezza che le due cause principali siano un uso scorretto delle risorse (in fase di produzione ed acquisto) e l’inefficacia dello smaltimento e del riciclo dei rifiuti (allo stato attuale).

Ogni individuo può contribuire al cambio della rotta intervenendo sulle proprie abitudini quotidiane.

Optare per materiali riutilizzabili, e ridurre l’utilizzo del monouso quando non strettamente necessario, è un piccolo gesto di consapevolezza individuale che sviluppa un grande circolo virtuoso: si riduce il consumo di materiali derivanti da fonti fossili, si opta per materiali più sicuri per la salute dell’uomo e dell’ambiente e si produce una quantità minore di rifiuti.

Spesso non è semplice orientare i propri acquisti, soprattutto perché esistono sul mercato numerose tipologie di plastica derivante da petrolio.

Fra le più diffuse:

PE (polietilene);

PET (polietilentereftalato);

PP (polipropilene);

PVC (cloruro di polivinile);

PS (polistirene o polistirolo).

Soprattutto se si ha necessità di prodotti monouso, sarebbe preferibile optare per materiali plastic free, biodegradabili e compostabili, piuttosto che per quelli realizzati con i polimeri sopra elencati.

Basta cercare il simbolo con il triangolo presente sul packaging dei prodotti da acquistare, sviluppando così una maggiore consapevolezza non solo in fase di acquisto, ma anche per quella, non meno importante, del conferimento dei rifiuti e del riciclo di essi.

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